Anna Maria Crispino direttora della rivista Leggendaria e Silvia Neonato redattrice



Nella dolce cornice di questa fine estate al Pigneto, quartiere di Roma, mentre si svolge con grande partecipazione il Festival delle scrittrici InQuiete, colgo l'occasione per parlare con Anna Maria Crispino direttora della rivista, da molte di noi amata, Leggendaria.

Partiamo dagli inizi: com'è nata Leggendaria?
E' nata come inserto letterario di Noi Donne nel 1986 ed è vissuto per dieci anni insieme alla sua mamma, diciamo; ad un certo punto però ci siamo accorte che le lettrici dell'una erano diverse da quelle dell'altra ed è così che nel 1997 siamo diventate testata autonoma.
Siamo entrate nel ventunesimo anno d'attività con una grande continuità, il gruppo originario è rimasto quello, forte e coeso, a cui negli anni si sono aggiunte numerose collaboratrici assidue. Abbiamo lavorato tanto negli ultimi anni per tessere relazioni con le donne più giovani perchè ci sembrava che la redazione avesse bisogno, non solo, di punti di vista diversi, ma anche di territori ed esperienze diverse. Il risultato di questa scelta è stato che oggi ci troviamo con una rivista che gode da una parte di una dimensione nazionale, perchè le nostre collaboratrici sono giornaliste, editor, scrittrici che vivono realtà diverse sparse sul territorio italiano, dall'altra abbiamo una rivista che gode di un notevole apporto dalle generazioni più giovani.

La storia di Leggendaria vista dal di dentro, è stata segnata da momenti di crisi, da turning point significativi?
Sicuramente c'è stato un momento di svolta significativo quando io ho smesso il lavoro retribuito e ho potuto dedicarmi maggiormente alla rivista! Questo ha comportato un allargamento in molti sensi. 
Per quanto riguarda la conflittualità all'interno del gruppo fondatore, la nostra esperienza è che se rimetti in gioco il conflitto aprendo altri fronti di relazioni, il conflitto diventa più vivibile e cambia di segno; smette cioè di essere contrapposizione, non degenera in schieramenti opposti, il conflitto quando raggiunge quel punto diventa solo distruttivo.
Il mondo delle donne è un mondo complesso, ricchissimo e bello, attraversato anche dai conflitti che ci stanno attorno nel mondo, quindi non possiamo avere quest'idea idilliaca che le relazioni tra le donne siano come nell'Eden o al contrario, che il conflitto comporti l'accoltellamento primordiale! Se dopo trentanni siamo ancora qui è perchè abbiamo avuto l'accortezza di non far diventare il conflitto un attacco personale e poi dobbiamo dire che siamo una generazione di donne pragmatiche per cui l'oggetto della nostra cura vogliamo che negli anni sia in grado di spostarsi continuamente in avanti e non rimanga un oggetto residuale!
Silvia Neonato : "Quando fai un'impresa insieme, è un'attività creativa che appiana anche la litigiosità di noi umani che siamo una razza rissosa. Io credo che il fare assieme un progetto, diventi una vera passione. Per portare avanti la tua impresa-creatura, fai qualsiasi cosa, sopratutto, cerchi di appianare i conflitti.
Crispino : Dobbiamo anche aggiungere a questo proposito, il riscontro che abbiamo dalle nostre lettrici e da quella fetta piccolissima di lettori che sono curiosi del femminile, ci permette di non rimanere ancorate ad una passione auto-referenziale, al pensare che quello che facciamo è solo per noi stesse. E' precisamente questo riscontro che ci fa rimanere costantemente nella dimensione del dialogare, perchè il dialogare di Leggendaria con le sue lettrici è veramente ampio e crea onde che si espandono sempre più!

Leggendaria dà visibilità a tutti i saperi delle donne oppure ha una sua linea editoriale ben precisa e selettiva?

Silvia Neonato : Non abbiamo preclusioni, accogliamo spesso opinioni che sono diverse dalle nostre e a volte che non condividiamo, in questo caso cerchiamo di affiancarle con un punto di vista diverso. Certo non siamo una buca delle lettere dove puoi mettere tutto quello che ti passa per la testa, c'è da parte nostra un vagliare, selezionare, filtrare e poi comporre. Non abbiamo una linea editoriale che esclude e questo non di certo per assenza di una guida interna perchè anzi la nostra direttora ha saldamente nelle sue mani le redini di questa carrozza trainata da cavalli alati che è Leggendaria!

E con questa metafora suggestiva rimando le lettrici ad un nuovo appuntamento


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