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Alessia Cerantola: Parole d’ordine “innova, viaggia e collabora”

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Alessia Cerantola Nominata “Una delle tre giornaliste più innovative   in Europa”   a dirlo è niente meno che il Pointer Institute di St. Pittsburg, Florida, la scuola di giornalismo più quotata negli Stati Uniti. A soli 37 anni, ha già alle sue spalle il premio più ambito in assoluto per un giornalista: il Pulitzer. L’ha ricevuto nel 2015 come componente della squadra internazionale di giornalisti, che ha investigato sullo scandalo dei Panama Papers . Un’inchiesta unica nel suo genere, che farà la storia, premiata per dare una direzione al giornalismo del domani: 380 giornalisti sparsi in 83 paesi hanno collaborato per investigare una mole immensa di dati, riguardanti compagnie e individui, dal Giappone agli Emirati all’Italia, che hanno aperto conti offshore- i cosiddetti paradisi fiscali - per evadere le tasse. Alessia era parte della squadra giapponese assieme alla collega Scilla Alecci e con altri quattro giornalisti che hanno lavorato per l’Espresso, sono i prim

Nicoletta Dentico "A woman on a mission"

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Disarmare i potenti della terra Appartiene a quella tempra di toscanacce che sempre più spesso mi capita d’incontrare e di cui ormai mi sono fatta una certa idea: hanno una marcia in più. Agguerrita e simpatica, dal piglio sicuro e dall’energia travolgente, Nicoletta ha un curriculum “a prova d’invidia”: una donna dall’ispirazione internazionalista che ha iniziato lavorando come giornalista per la televisione giapponese NHK, per Mani Tese fin da giovanissima ed è stata direttrice di Medici senza frontiere per quattro anni e mezzo “vissuti pericolosamente”.  Ha iniziato il cammino professionale con la campagna "Mercanti di morte" che ha portato all'approvazione della legge 185 del 1990 sul commercio delle armi: si tratta di una legge ancor oggi all'avanguardia che ogni anno rende pubblici i nominativi delle banche che finanziano la produzione delle armi.   E’ stata impegnata per anni in importanti campagne internazionali, come la campagna per la messa al ba

Barbara Schiavulli corrispondente di guerra:dalla parte delle vittime

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“Essere parte del mondo è un privilegio” dice Barbara in un suo podcast intitolato Sogni e giornalismo per Radio Bullets “Essere parte del mondo significa conoscerlo, gioirne, aiutarlo e dire no alla violenza, alla paura, alla mediocrità e invece dire sì all’esserci, al contribuire, al non dimenticare e al pretendere. Essere parte del mondo significa condividerne le sue meraviglie ma anche arrabbiarsi, non accettare, darsi da fare, ognuno come può e come sa“. Barbara l’ha fatto con il suo lavoro per vent’anni, raccontando le storie di chi vive in contesti di guerra, per restituire un po’ di dignità alle vittime sconosciute dei giochi dei grandi: “E’ stato nei posti peggiori che sono stata travolta dalla dignità delle persone, dal loro coraggio e dalla loro forza”. L’ha fatto da freelance , senza mai riuscire ad essere assunta, nonostante abbia lavorato in modo continuativo per anni per L’Espresso, L’Avvenire, il Messaggero e tanti altri: “Nel 2005, in Iraq ero l’unica giornal

Intervista a Gaia Spera Lipari: abbiamo bisogno di guardarci con occhi diversi.

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“FattiMail è un metodo per esercitare la solidarietà nella nostra vita” mi dice Gaia, la promotrice di questa esperienza, se non unica, di fatto, originale. Fisicamente la rete di solidarietà è diventata un blog- fattimail.blogspot.it - e un appuntamento   mensile, la Newsletter. In apertura alla Newsletter c’è sempre un editoriale, una riflessione sul tema della solidarietà scritto da Gaia, e serve anche ad introdurre, a preparare lo spirito giusto per leggere la seconda parte, quella degli annunci di richiesta di aiuto, richieste che vanno dalla ricerca di un lavoro, di una casa, di un riparo per se stessi o per una persona vicina, straniera e non. La terza parte è uno spazio per gli eventi solidali e culturali, perché “la cultura è la culla della solidarietà” dice Gaia. La quarta parte è una sorta di “Cittadinanza solidale” cioè ospita le buone pratiche che aiutano ad un vivere civile nel proprio quartiere. FattiMail resta una rete aconfessionale e apartitica, n

Chiara Rapaccini in arte semplicemente RAP

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“ I personaggi, i nomi, i luoghi che vi sembrano veri, sono finti. Quelli che vi sembrano finti, sono veri. Rap   “In questo libro ci sono io, da piccola, da adolescente, da adulta, da grande. Sempre bambina buona, dove per buona si intendono tante cose.” Da “La bambina buona” Sonzogno, 2011 Come mai la tua biografia “La bambina buona” si compone di quattro quinti del racconto della tua infanzia e solo un quinto della Chiara adulta? Quando ero in procinto di consegnare il manoscritto è successo che Mario è morto e poichè lui era un personaggio del libro, nel senso che era uno dei mostri de “Gli Addams”, così   presento la mia famiglia nel capitolo d’apertura, a quel punto mi era sembrato giusto aggiungere qualcosa di lui. Ho raccontato gli ultimi giorni che abbiamo passato assieme e ho anche pubblicato l'unico racconto che lui abbia mai scritto “Pattume”. Leggendo il libro si capisce che l'infanzia è stato un momento bello della tua vita, e sopra

Ibu Robin a guerrilla midwife

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On her way out from the restaurant in Ubud, the blonde young woman stops at my table, smiling. I’m wearing my Bumi Sehat T-shirt, the one with the big beautiful logo of a birthing mother, and every time I’m wearing it women either smile or talk to me. ”I’m a midwife from California” she says ”are you a volunteer at Bumi Sehat? Isn’t it such a beautiful place? Aren’t they doing a great job?”. Bumi Sehat is a birthing centre that gives free-care and free-prenatal assistance to poor Indonesian women, the warm attention that its logo draws from locals and westerners is the evidence of how much well known Bumi Sehat is around Ubud. The driving force behind the clinic is CNN Hero for 2011 Ibu Robin Lim, a Philipino- American midwife who’s been living in Ubud since 1993 together with her large family of eight children and a husband. A very energetic woman on her 50s, Robin is also a poet and a writer. A restless campaigner, she regularly tours Europe and The States talking on gentle b